Il termine nikki 日記 è composto dal carattere “hi” 日, che significa giorno, e dal carattere “ki” 記, che significa “registrare” o “cronaca”. Si può quindi tradurre come cronaca giornaliera o diario.
Nikki bungaku
In realtà i nikki che seguivano un ordine cronologico erano soprattutto quelli scritti dagli uomini in kabun (caratteri cinesi), mentre i diari scritti dalle dame di corte in kana (caratteri giapponesi) non erano scritti secondo un ordine preciso.
I diari scritti dagli uomini erano in genere scritti ufficiali legati alla sfera pubblica, mentre quelli delle donne avevano un carattere personale e privato e vengono classificati come nikki bungaku o joryū nikki bungaku, ossia “letteratura diaristica femminile”. In realtà il primo diario collocabile in questa categoria, il Tosa Nikki, è stato scritto da un uomo che però utilizza la voce narrativa di una donna e scrive in kana.
Di seguito ci si limiterà ad analizzare le caratteristiche dei nikki scritti in kana.
Caratteristiche stilistiche
Generalmente i nikki sono scritti in prima persona e caratterizzati dalla coincidenza fra autore, narratore, e protagonista. Non mancano però le eccezioni come il già citato Tosa Nikki, dove l’autore coincide col protagonista, ma non col narratore, che è una figura femminile fittizia, ma anche l’Izumi Shikibu Nikki, dove si utilizza la terza persona e la protagonista è indica con un generico onna (donna).
Altra caratteristica sul piano formale è l’alternarsi di prosa e poesia per questo i nikki, vengono definiti anche memorie poetiche e spesso è difficoltoso distinguerli da monogatari o shū (raccolte poetiche).
Finalità
I nikki non sono scritti giorno per giorno ma i fatti sono sistemati in un ordine fittizio e disposti dalle autrici secondo una finalità artistica con lo scopo di attribuire un valore alla storia della propria vita secondo un intento estetico, questa caratteristica della stesura “a posteriori” li avvicina anche all’autobiografia.
I nikki, quindi, pur descrivendo pensieri intimi e fatti personali, presupponevano un pubblico e talvolta erano commissionati da importanti personaggi al fine di mettere in risalto le loro doti attraverso le parole dell’autrice che poi venivano lette da altre donne dell’ambiente di corte.
Differenze con i diari occidentali
A differenza dei diari occidentali non rispettano necessariamente l’ordine cronologico o la realtà storica dei fatti e inoltre non hanno un dimensione pubblica, nel senso che non sono scritti da intellettuali per mettere in luce interessi teorici, religiosi o filosofici come accade, ad esempio, ne Le confessioni di Sant’Agostino.
Rivalutazione
Quando comparvero nel Periodo Heian erano considerati un genere di second’ordine rispetto alla letteratura in cinese maschile, ma nel XIX secolo con il “romanzo dell’io” sono stati rivalutati per la loro dimensione introspettiva e psicologica.