Classificato tra i borghi più belli d’Italia, parlando della provincia di Novara, non si può prescindere da questo piccolo gioiello conservato superbamente nel tempo. Orta, lato orientale dell’omonimo lago, custodisce la sua bellezza originale con umiltà, senza ostentazione alcuna. Facile da raggiungere in treno (stazione di Orta-Miasino) o in automobile (ci sono diversi parcheggi intorno alla zona ztl, quelli più vicini sono a pagamento), si raggiunge il centro a piedi. Passeggiando tra i ciottoli si viene accolti da un’atmosfera senza tempo. Botteghe, ristoranti e bar accompagnano il turista lungo le vie di questo borgo di palazzi storici che si intersecano verso il centro, piazza Motta, un piacevole labirinto di stradine sali e scendi in cui perdersi. Al centro della scalinata “salita della Motta”, opposta rispetto al lago, si può scorgere la chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Assunta, edificata nel 1485 e ricostruita a metà Settecento. Questa chiesa a tre navate separate da pilastri in granito, si erge in tutto il suo splendore… impossibile non vederla camminando per raggiungere piazza Motta, la piazza centrale e cuore pulsante che custodisce il Palazzo della Comunità, anche conosciuto come Broletto (da non confonderlo con quello di Novara), costruito nel 1582. Villa Bossi, l’attuale municipio, si affaccia direttamente sul lago e l’isola di San Giulio e ospita un giardino ben curato. All’interno si trova una terrazza panoramica con una statua in bronzo di un pittore nell’atto di dipingere, accanto alla quale i turisti amano farsi fotografare. Da piazza Motta partono i traghetti che portano all’isola di San Giulio.
Questo edificio decorato all’esterno da affreschi è uno dei simboli della città, emblema dello Stato-feudo dove si esercitavano i poteri legislativi ed esecutivi, è un piccolo capolavoro scenografico di importanza storica e artistica, che ben si inserisce in un contesto così quieto e romantico. Da questa piazza si può ammirare in tutto il suo splendore l’isola di San Giulio, unica isola del lago, ospitante l’abbazia femminile di clausura e la basilica di San Giulio. Abitata fin dal periodo del Neolitico, secondo la leggenda, san Giulio raggiunse l’isola per sconfiggere draghi e serpenti e fondò la centesima chiesa cristiana, dove oggi sorge la basilica. Un paesaggio pittoresco che va vissuto senza fretta, abbandonando i ritmi consueti e vivendo il “qui e ora” in modo totale. A far da contorno all’isola le montagne che circondano questo piccolo lago. Osservando con attenzione, sulla riva opposta occhieggia il santuario della Madonna del Sasso, costruito su una bianca roccia granitica. L’isola è facilmente raggiungibile in pochi minuti di battello dalla piazza di Orta. Chiamata anche l’isola del silenzio, per la presenza del monastero di suore di clausura, si percorre l’unica strada ad anello e a seconda della direzione nella quale si cammina viene chiamata Via del silenzio o Via della meditazione.
Lungo le due “vie” aiutano a calarsi in questa particolare atmosfera i cartelli scritti dalla badessa fondatrice del monastero con frasi che celebrano le virtù del silenzio e della meditazione, esortando anche i turisti a adeguarsi all’atmosfera di pace e tranquillità che si respira sull’isola. Visitare la basilica di San Giulio è lo scopo principale della gita sull’isola.
Una volta messo piede sull’isola, percorrere la via del silenzio significa immergersi totalmente nello spirito di pace del luogo. Seguendo le indicazioni, è un attimo farsi avvolgere e ispirare dalla spiritualità del posto e dagli spunti di riflessione lungo il percorso. Però non si vive di sola spiritualità e se passeggiando la pancia inizia a brontolare, nessun problema perché sull’isola come anche sulla terraferma una miriade di locali caratteristici accolgono il “viandante” affamato.
Per i tipi più sportivi, sarebbe un peccato non approfittare dell’opportunità di poter noleggiare canoe, pedalò e SUP scivolando sull’acqua con tavola e pagaia per poter costeggiare e attraversare il lago in modalità divertente e soprattutto eco-green. Alla punta Movero si trova tutto ciò che fa per lo sport.
Il lago d’Orta è il più pulito di Europa ed è totalmente balneabile; intorno al lago, di origine glaciale, sono numerose le spiagge attrezzate, private o pubbliche. Costume e crema solare alla mano gli arenili più noti eccoli qua: spiaggia Porta di Lagna, a San Maurizio d’Opaglio, di fine ghiaia, si trova in via al Porto in frazione Lagna; spiaggia Pascolo, a San Maurizio d’Opaglio, nella frazione di Alpiolo, fatta di sabbia e ghiaia, con docce, bagni e chiosco; spiaggia Dolphin’s, a Pettenasco, in via Passeggiata al lago 50, poco capiente, ma molto attrezzata anche con docce, bar, ristorante. Le prime due spiagge si trovano sul percorso panoramico del giro lago che unisce il lido di Cozzano a Pella. In ultimo, last but not least, è consigliabile una visita al Sacro Monte, che si eleva al centro della penisola di Orta San Giulio, ed è uno dei nove Sacri Monti alpini di Piemonte e Lombardia, Patrimonio dell’uNEsco. Costruito in tre fasi a partire dal 1590, ma non più modificato nel suo assetto dopo il xvi secolo, fu dedicato a san Francesco d’Assisi ed è composto da ventuno cappelle (che rappresentano la vita e i miracoli del santo), l’antico ospizio di San Francesco, una porta monumentale e una fontana. Il giardino dona una meravigliosa vista dall’alto del lago d’Orta e della sua isola. Al calar del sole, il tramonto dà un tocco di magia in più, le luci cominciano ad accendersi, e dovunque ci si trovi, non si può non venire avvolti da un certo alone di bellezza e mistero. A Miasino il Giardino dei Semplici è un piccolo giardino che raccoglie circa cento piante di varietà diverse che un tempo venivano usate nella medicina popolare e che ancora oggi costituiscono la base della fitoterapia. Essa consiste nell’utilizzo di erbe e piante o estratti di piante per la cura di malattie o per il generico mantenimento dello stato di benessere. Il Giardino dei Semplici è un luogo dove poter osservare queste piante e godere degli intensi profumi che alcune di esse emanano, un luogo dove i sensi si risvegliano e dove l’anima ritrova la sua dimensione naturale.
La visita è gratuita, è possibile venire qui a osservare le piante, a godere dei loro profumi ascoltando le spiegazioni di Albert sulle loro proprietà o magari riposarsi nello spazio dedicato per ritagliarsi un momento di lettura e meditazione. Non si finisce mai di imparare. Ad esempio, l’abrotano questa sconosciuta, è la pianta dalla quale per la prima volta venne estratto il principio attivo con cui si è prodotta la coca cola.
Il Giardino dei Semplici ha origini molto antiche, nasce con il monachesimo benedettino e con la trascrizione da parte dei monaci di tutto ciò che proveniva dalla Grecia e da Roma antica, comprese le tecniche per curare le persone con le piante che iniziarono a coltivare nelle abbazie. Qui vennero costituite vere e proprie farmacie al servizio di coloro che ne avevano necessità.
Il giardino è stato chiamato “dei Semplici” perché dal 1500 d.C. fino al secolo scorso (e se vogliamo dirla tutta ancora oggi), le piante erano e sono il rimedio più semplice per curare le persone.
San Benedetto desiderava che il giardino dei semplici divenisse un luogo per la cura del corpo e dell’anima e questo rappresenta uno dei pochi giardini botanici con piante officinali aperti al pubblico.