In giapponese esistono dei residui di un sistema fortemente gerarchico anche nel linguaggio. In base all’interlocutore si dovrebbe scegliere il linguaggio più appropriato per dimostrare rispetto.
In un primo momento può apparire strano, ma anche in italiano si utilizza un linguaggio diverso quando ci si rivolge a uno sconosciuto o al proprio datore di lavore, piuttosto che a un famigliare, basti pensare all’utilizzo del Lei o del Voi. In giapponese questa tendenza è ancor più marcata.
Il keigo 敬語 si divide in tre forme:
- sonkeigo 尊敬語 linguaggio onorifico: utilizzato quando un inferiore si riferisce a un superiore;
- kenjōgo 謙譲語 linguaggio umile: utilizzato quando un inferiore parla di sè a un superiore;
- teineigo 丁寧語 linguaggio cortese: utilizzato in molte occasioni serve a mostrare rispetto all’intelocuttore in maniera meno marcata rispetto all’utilizzo delle forme precedenti
A queste tre forme molti linguisti ne aggiungono altre due:
- teichōgo 丁重語 linguaggio educato: utilizzato per mostrare rispetto ma con meno enfasi del sonkeigo;
- bikago 美化語 linguaggio elegante: si tratta di una sorta di “abbellimento” del linguaggio con l’aggiunta dei prefissi ad alcune parole;
L’utilizzo di questi linguaggio comporta la modifica dei verbi e l’utilizzo dei prefissi o- お e go- ご in alcune parole.